Essere piemontesi. In tutto o un po'.
Assonanze identitarie tra il secondo e il terzo millennio
Brossura editoriale, formato 14x21,5 cm, 240 pagine
ISBN 979-12-5468-038-4
Disponibile in libreria
Recensioni
- targatocn.it
Essere piemontesi. In tutto o un po'. - La Gazzetta di Saluzzo
Essere piemontesi. In tutto o un po'. - libero.it
Essere piemontesi. In tutto o un po'. - la voce di alba.it
Essere piemontesi. In tutto o un po'. - Gazzetta di Saluzzo
Essere piemontesi. In tutto o un po'. - l'immaginazione
Essere piemontesi. In tutto o un po'. - La Stampa
Essere piemontesi. In tutto o un po'. - La Stampa
Essere piemontesi - La Stampa
Essere piemontesi - La Stampa
Essere piemontesi - La Stampa
Essere piemontesi - La Stampa
Essere piemontesi - La Stampa
Essere piemontesi - Valsusa
Essere piemontesi - Corriere di Saluzzo
Essere piemontesi - La Stampa
Essere piemontesi - La Repubblica – Torino
Essere piemontesi - La Stampa
Essere piemontesi
Trentuno interviste pubblicate su tre diverse testate in anni che stanno tra un secolo e l’altro, tra il secondo e terzo millennio, ma tutte collegate all’«essere piemontesi» degli intervistati. All’esserlo «in tutto o un po’» perché non tutti del tutto convinti del loro lascito regionale o locale (localistico mai). Alcuni portati all’elogio e persino a una forma di allusa o dichiarata nostalgia, altri più prudenti nel riconoscersi figli di una patria circoscritta. Da Barbero a Bobbio, da Vassalli a Zolla, da Fruttero a Lucentini, da Lalla Romano a Maria Luisa Spaziani, da Laura Mancinelli a Marina Jarre, da Gina Lagorio a Rosetta Loy, da Orengo a Revelli, da Ceronetti a Foa, una carrellata di voci che – nel loro dirsi – confessano e raccontano almeno un poco della loro esistenza, della loro opera, delle loro letture, della loro vita, della loro più o meno convinta appartenenza.