Giovanni Tesio
Giovanni Tesio, già ordinario di letteratura italiana presso l’Università del Piemonte Orientale « A. Avogadro », è uno dei maggiori studiosi della letteratura in dialetto ed è condirettore della rivista « Letteratura e dialetti ». Ha pubblicato alcuni volumi di saggi (l’ultimo, La passione dominante, nel 2022), una biografia di Augusto Monti, Augusto Monti. Attualità di un uomo all’antica (1980), cui ha fatto seguito una raccolta di interventi critici, Augusto Monti. Letteratura e coscienza democratica (2023), una monografia su Piero Chiara e molte antologie, tra cui almeno le due sulla Shoah, Nell’abisso del Lager e Nel buco nero di Auschwitz. Ha curato per Einaudi la scelta dall’epistolario editoriale di Italo Calvino, I libri degli altri (1991, ripubblicato, 2022, negli Oscar Cult Mondadori), ma anche la conversazione con Primo Levi, Io che vi parlo (2016). Presso Interlinea, due altri volumi saggistici su vita e opera di Levi, Primo Levi. Ancora qualcosa da dire (2018) e Primo Levi. Il laboratorio della coscienza (2022). Sempre presso Interlinea un pamphlet in difesa della lettura, della letteratura e della poesia, I più amati. Perché leggerli? Come leggerli? (2012), e un «sillabario» intitolato Parole essenziali (2014). La sua attività poetica, dopo esordi lontani, è sfociata nella pubblicazione di un canzoniere in piemontese di 369 sonetti, intitolato Vita dacant e da canté (Torino, Centro Studi Piemontesi – Ca dë Studi Piemontèis, 2017), e poi, presso Interlinea, Piture parolà, arte in poesia (2018), tradotto in francese da Perle Abbrugiati, e Nosgnor (2020). Nel 2020, presso Lindau, è uscito il suo primo libro narrativo. Gli zoccoli nell’erba pesante e sempre per Lindau è La poesia in gioco (2023), un suo manuale di poesia. È tra i fondatori e i consulenti della collana di poesia « Lyra » (Interlinea). Dirige la collana « Diramazioni » presso l’editore Carabba di Lanciano e la collana di Letteratura piemontese moderna presso il Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, di cui è membro del Comitato Scientifico. È stato per trentacinque anni collaboratore de « La Stampa ».