Dentelles de Cogne
Cartonato con sovraccoperta plastificata a colori inserito in elegante astuccio grigio, formato cm 25x35, pagine 116
Versione italo-franco-inglese
A Cogne, piccola comunità ai piedi del Gran Paradiso, viene tramandata da generazioni l’arte gentile del pizzo al tombolo. La tradizione, unica nel suo genere tra i monti della Valle d’Aosta, ha origini ormai remote nel tempo. I nomi dei “punti”, arcani e affascinanti nella parlata locale, traggono origine dalla stessa natura montana cui si ispirano: animali, fiori, oggetti dal nome arcaico ed evocativo. Il pizzo, che le donne intrecciano con l’agilissimo gioco dei fuselli sul tombolo, serviva loro per adornare con una nota di rara bellezza il severo costume del paese, era l’unica licenza frivola sull’abito di nero drap.
Pure gli strumenti: il tombolo, il porta tombolo e i fuselli, hanno una loro storia, intensa e delicata. Erano costruiti, intagliati, ingentiliti dalle mani degli uomini e donati alle loro spose, figlie e fidanzate, come un pegno d’amore, un segno d’affetto.
Il volume annota la storia dell’introduzione del pizzo a Cogne, raccoglie le testimonianze e gli aneddoti delle merlettaie più anziane, illustra gli strumenti più che centenari ancora in uso in molte famiglie, offre una campionatura esauriente e ragionata delle decine di motivi, uno diverso dall’altro, che le donne di Cogne hanno appreso a memoria, senza avvalersi dei cartoni riproducenti i vari disegni, altra peculiarità, questa, che rende maggiormente preziosi i loro delicati lavori.
Dall'introduzione
Le origini del pizzo si perdono in un passato leggendario. Nelle Fiandre si racconta che la moglie di un pescatore, nell’attesa del marito disperso in mare, creò il pizzo passando dei fili tra le maglie di una rete da pesca. A Venezia una fanciulla tentò di imitare l’intreccio di un corallo dei Mari del Sud, chiamato corallo delle fate. I Greci avevano il mito di Aracne e nel Museo dei Tessuti di Lione è custodito un pizzo egiziano scoperto a Memphis, formato di larghe maglie esagonali fatte di molti fili, datato al duemila avanti Cristo. Altre mummie del III e IV secolo dopo Cristo furono scoperte, sempre in Egitto, ad Antinoé, durante scavi condotti nel 1896. Esse erano ornate con guarnizioni fatte di maglie diverse tra loro e formate di molti fili di lino e seta annodati insieme. Presso le mummie furono trovate bobine ancora avvolte di filo, gli antenati dei nostri fuselli.
Secondo alcuni autori, i pizzi di Antinoé e Memphis, ben conservati grazie al clima asciutto del deserto, consentono di affermare che il pizzo è praticamente contemporaneo dei più antichi tessuti, di cui è raffinata emanazione. Anche Cogne ha la sua leggenda […].