Saverio Favre
Saverio Favre (Véc) è nato ad Ayas il 12 gennaio 1954 da una famiglia contadina di antico ceppo locale. Si è laureato in Lettere all’Università degli Studi di Torino con una tesi in Dialettologia italiana incentrata sulla parlata francoprovenzale di Ayas. Dopo alcuni anni di insegnamento, è stato distaccato al Bureau régional ethnologie et linguistique (BREL) della Regione autonoma Valle d’Aosta, in qualità di ricercatore, per occuparsi in primis dell’Atlas des Patois Valdôtains (APV) e dell’Enquête toponymique en Vallée d’Aoste e, dal 1998 al 2018, è stato dirigente di questa stessa struttura. Dal 1998 al 2001 e dal 2005 al 2011 è stato docente a contratto di Dialettologia, poi di Linguistica italiana, Etnolinguistica, Geografia linguistica, presso l’Università della Valle d’Aosta. È stato membro di vari comitati scientifici, tra cui quello dell’Atlante Linguistico Italiano (ALI) e quello del Glossaire des Patois de la Suisse Romande-Université de Neuchâtel, nonché rappresentante della Conferenza delle Regioni e Province autonome nell’ambito del Comitato tecnico consultivo per l’applicazione della legislazione in materia di minoranze linguistiche.
Dal 1995 è membro dell’Académie Saint-Anselme, Società accademica dell’antico Ducato di Aosta.
È autore di numerosi testi riguardanti in particolare la dialettologia francoprovenzale e la toponomastica alpina. È coautore, con Luigi Capra e Giuseppe Saglio, del volume I sabotier d’Ayas. Mestiere tradizionale di una comunità valdostana (Priuli & Verlucca, 1995). Ha curato anche l’edizione di alcune opere manoscritte, quali Mémoire de la Paroisse d’Ayas (1889), di Auguste Clos (Duc, Aosta 1997) e Grammaire du patois d’Ayas di Pierre-Joseph Alliod (Duc, Aosta 1998).