Silvio Vigliaturo
Works opere
Cartonato con sovraccoperta plastificata, inserito in prestigioso cofanetto di fattura manuale, formato cm 25x35, pagine 170, con 100 immagini di grande formato, anche a doppia, tripla e quadrupla pagina
Edizione bilingue italo-inglese
Disponibile in libreria
Estratti
La monografia di un maestro della Glass Art internazionale che negli ultimi anni sta riscoprendo il fascino del dipingere in un continuo interplay emozionale tra scultura e pittura.
PAOLO LEVI
Critico d’arte
Tra tutti gli scultori in cui mi sono imbattuto nella mia vita, Silvio Vigliaturo è certamente il più onirico, il più surrealista. Il Surrealismo, come è noto, propone come messaggio l’irrazionalità assoluta, ponendosi in forte contrasto con le correnti veriste e naturaliste.
Con la sua poetica, la ricerca di Silvio Vigliaturo risponde alle esigenze etiche ed estetiche di chi chiede all’arte la capacità di far sognare. Questo orizzonte creativo viene da lui esaltato nelle trasparenze opache e cromatiche del vetro.
Le sue opere sanno trasmettere puro diletto. Da scultura nasce scultura, si sviluppano nuove forme, trasmissioni coerenti per immagini successive.
Maestro ormai di fama internazionale, egli rivisita con le sue limpide strutture tridimensionali i maestri del passato più amati, Chagall, Mirò, Picasso.
Tutta la sua ricerca, dagli Arlecchini alle Amazzoni, dai Giullari ad Eva, con magiche allusioni trasmette a chi osserva una visionarietà estremamente lucida. Voglio qui citare la suggestiva Torre di Babele, opera di un surrealismo barocco, dove l’imponenza della struttura pone in relazione dialettica una poetica intensamente vitale e un sogno di follia, con appigli squisitamente totemici e narrativi, che si esplicano in una cromia splendente. In questi decenni di proficua sperimentazione alchemica, Silvio Vigliaturo ha dimostrato di possedere un andamento coerente nella sua geniale invenzione di pensiero figurato plastico: la sua immaginazione è incredibilmente abbondante e varia, ed è prodotta da uno spirito esuberante, persino sfrenato. L’artista – che è persona estremamente civile e di poche parole – ha un suo modo tutto personale di rivelare le modalità del suo creare immagini: è sufficiente visitare il suo laboratorio-cattedrale in Chieri per rendersi conto dell’elegante attivismo del suo pensiero plastico. È un pensiero che si fa largo attraverso meccanismi inediti, dove la narrazione si sviluppa su di un impianto ludico e attraverso infinite angolazioni. Si tratta di un gioco ambivalente fra tracce cromatiche e trasparenze dove i segni si coniugano alle armonie disarmoniche delle forme.
Come sigla riconoscibile del suo pensiero, egli medita su ciò che comunemente chiamiamo inconscio, su un’esperienza poetica che esula dal vissuto. Nella sua scultura, la dimensione inconscia produce un altrove fantastico, di assoluta valenza estetica. Elaboratore di simboli, Vigliaturo è un fermo organizzatore dei suoi progetti, e sorvegliato affabulatore di trasparenze dinamiche. Essenzialmente autore di grandi forze cromatiche coinvolgenti, l’artista tende in ogni nuova opera a superare la soglia della qualità, ma sempre mantenendo viva la qualità dialettica e la sostanziale ambiguità delle sue raffigurazioni. Si comprende subito che i titoli delle opere non sono frutto di una scelta a priori, come tema da svolgere, ma vengono trovati alla fine, come riconoscimento definitivo di un impulso non premeditato.
L’universo di immagini di Silvio Vigliaturo appartiene a una scelta conoscitiva e amorosa degli elementi che stanno a fondamento delle teorie alchemiche, l’acqua, l’aria, la terra, il fuoco, per ritrovare l’essenza interiore della materia. Le sue immagini sono forse la traccia mnemonica di un sogno labile, ma coerente e sostanziale nel suo significato segreto. Dunque nessuna esperienza vissuta, piuttosto elaborazione formale di un impianto liquido e congelato in una materia paradossalmente calda, rinnovando le tecniche antiche dei vetrai che operavano nelle cattedrali, e che ne accendevano le finestre di santi miracoli e colori. Egli stesso del resto, con il suo alacre lavoro artigianale, adempie al compito di recitare la vita in forma di fiaba. Tuttavia, da alchimista un poco eretico, Vigliaturo sa anche discutere con un diavolo bonario che, senza pretendere contropartite, presiede alla sua libertà creativa.
Sommario
Con Silvio V. nel suo atelier di vetro vivo
With Silvio V. in his workshop of living glass
Davide Rondoni
Dal vetro alla pittura e viceversa
From glass to painting and vice versa
Rosa Barovier Mentasti
Il patto con l’angelo
The pact with the angel
Paolo Levi
L’autonomia del colore
The autonomy of colour
John Sillevis
Salamandra. Per Silvio Vigliaturo
Salamander: for Silvio Vigliaturo
Andrew Brewerton
Visione obliqua
A sidelong view
Luca Beatrice
Silvio Vigliaturo, un vulcano mediterraneo
Silvio Vigliaturo, a Mediterranean volcano
Boris Brollo
La società ha bisogno di voi artisti
Society needs you artists
Monsignor Giovanni Carrù
Silvio Vigliaturo è un uomo riservato
Silvio Vigliaturo is one who keeps to himself
Valter Giuliano
Presentazione del progetto
del museo Vigliaturo arte contemporanea ad Acri
Presentation of the project for the
Vigliaturo Contemporary Art Museum at Acri
Adriano Berengo
Estratti critici e opere
Critical abstracts and works
Il racconto di una vita
Su Silvio Vigliaturo hanno scritto
Exhibitions