Esoterismo e personaggi dell’Unità d’Italia
Da Napoleone a Vittorio Emanuele III
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Esoterismo e personaggi dell'Unità d'Italia - Il Canavese
Baima Bollone presenta il suo nuovo libro - La Stampa
Risorgimento e occultismo secondo Baima Bollone«Patrioti e spiritisti: i lati oscuri del Risorgimento» è il titolo dell’incontro di oggi con Pierluigi Baima Bollone, professore emerito di Medicina legale all’Università di Torino. L’appuntamento al- le 17 nel municipio di Frinco (Asti), con ingresso libero, nell’ambito della rassegna «I mesi del giallo». Baima Bollone presenterà il libro «Esoterismo e personaggi dell’Unità d’Italia» (Priuli & Verlucca) dialogando con Marisa Varvello. L’autore propone pagine originali su lati sconosciuti di personaggi legati all’Unità d’Italia. Pochi sanno che D’Azeglio e Garibaldi furono ferventi spiritisti; che Costantino Nigra fu eletto a capo del Grande Oriente d’Italia, ma lasciò dopo poche settimane e che Giuseppe Mazzini credeva nella reincarnazione. Al termine rinfresco a «km zero» offerto dalla Pro loco. - La Nuova Voce
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Esoterismo e personaggi dell’Unità d’Italia - Il Risveglio popolare
Risorgimento esoterico - archiviostorico.info
Esoterismo e personaggi dell’Unità d’ItaliaNon molti sanno che d’Azeglio e, negli ultimi anni di vita, anche Garibaldi furono ferventi spiritisti; pochi sanno che c’è chi suppone che Cavour (come già in precedenza Napoleone) sia stato ucciso e che il frate che gli somministrò i sacramenti fu sospeso dalle autorità ecclesiastiche. E ancora, a proposito di Napoleone, sapete che il nome Italia compare per la prima volta su di una moneta per sua volontà, dopo la battaglia di Marengo? E poi, chi sa che Virginia Oldoini, contessa di Castiglione, e Vittorio Emanuele II soffrivano dello stesso disturbo narcisistico della personalità? Che Costantino Nigra venne eletto a capo del Grande Oriente d’Italia ma lasciò dopo poche settimane; che in lui coesistevano personalità diverse; che Giuseppe Mazzini credeva nella trasmigrazione delle anime e nella reincarnazione; che la grande teosofa Helena Blavatsky era intima di Garibaldi, il quale ha acquistato una cintura elettrica rivitalizzante?
L’Autore, conciliando il rigoroso approccio di scienziato con l’esposizione divulgativa del pubblicista, ci propone pagine originali e stimolanti che ci conducono alla scoperta di alcuni lati sconosciuti non solo dei personaggi più importanti ma anche del fondamentale periodo storico che ha portato all’Unità d’Italia.
DAL TESTO – “Mazzini riprende dalla cultura dell'epoca l'idea, ricca di elementi illuministici e romantici, che la religione in generale rappresenti un'esigenza insopprimibile dell'uomo e perciò la fede costituisce il fondamento della politica ed è indispensabile alla coesione delle nazioni. Per questo non si dichiara ateo, a differenza di altri, come per esempio Giosuè Carducci. Mazzini ha la visione religiosa dell'esistenza di un Dio senza intermediari, immanente in uno stato totalmente laico in cui la politica svolge il ruolo della fede. Per questo la sua è stata definita religione civile, anche se è forse eccessivo almeno per quanto riguarda l'ebraismo. La religione deve sottostare alle regole del progresso. Afferma che «Il cielo ed il dogma si modificherà a seconda della legge di vita scoperta: progresso perenne. Quindi Purgatorio sostituito all'Inferno, ma progressivo; serie di esistenze, periodi successivi e progressivi della vita: riapparizioni in terra finché non si compie la legge morale data all'Umanità; trasformazioni in esseri superiori appena si è soddisfatto alla legge. Questo vale in particolare per il cristianesimo, il cui periodo storico è da considerarsi concluso. Mazzini presenta se stesso come un continuatore e perfezionatore della religione cristiana. In questa visione accetta l'esistenza di un mondo ultraterreno e dello «spiritismo, come forma di religiosità spontanea, fuori dei ranghi e delle confessioni costituite, aveva già raccolto, in Europa, l'adesione di numerosi protagonisti della contestazione politica»”.
L’AUTORE – Pierluigi Baima Bollone, 73 anni, medico chirurgo, è professore emerito di Medicina legale dell’Università di Torino. Fa parte della Conferenza Comitati Etici della Regione Piemonte. È autore di un fortunato Manuale di Medicina legale adottato in varie Università, ormai giunto alla quinta edizione, e di 163 pubblicazioni e relazioni scientifiche. È uno dei medici legali più conosciuti sul piano nazionale e internazionale, tra l’altro, per l’identificazione delle tracce di sangue e delle loro caratteristiche sulla Sindone, sulla quale ha anche individuato tracce di antiche monete in corrispondenza delle orbite del volto, che ne consentono la datazione. Noto pubblicista, ha scritto 26 saggi, tradotti anche all’estero, e altri ne ha pubblicati direttamente in paesi stranieri. Con Priuli & Verlucca ha pubblicato Il mistero della Sindone (2006), Il romanzo della criminologia (2007), Cesare Lombroso e la scoperta dell’Uomo delinquente (2009) e Sindone storia e scienza (2010).
INDICE DELL’OPERA – Premessa - Capitolo I. Apparteneva a Napoleone Bonaparte - Capitolo II. Il discorso delle piramidi - Capitolo III. Ipnosi e sonnambule - Capitolo IV. Spiriti e spiritisti in Italia - Capitolo V. Massimo d’Azeglio e Camillo Benso di Cavour - Capitolo VI. Cavour, Costantino Nigra e Virginia Oldoini, la contessa di Castiglione - Capitolo VII. Giuseppe Mazzini, Helena Blavatsky e la reincarnazione - Capitolo VIII. Giuseppe Garibaldi e la cintura elettrica - Capitolo IX. Casa Savoia - Conclusioni - Il Canavese
Le celebrazioni per l'Unità d’Italia
Al via a Castellamonte le celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. La serata inaugurale è in programma per venerdì 18 febbraio alle ore 21 al Centro congressi Martinetti in via Educ. Nel corso del primo incontro si parlerà di «Restaurazione e romanticismo: le basi del Risorgimento italiano » a cura della docente di storia Maria Teresa Palmieri e di Greta Fornari. Cristina Zaccaria, avvocato, affiancata da Alessandro Regge parlerà dello Statuto Albertino, mentre agli architetti Sara Terzano e Roberto Mattea il compito di illustrare un tema importante che titola «Dal parlamento subalpino al parlamento italiano». r;ultima tematica della serata «Risorgimento e popolo» sarà introdotta dallo storico Romolo Gobbi e ancora da Alessandro Regge. All’incontro del 18 farà seguito quello del 24 febbraio, organizzato sempre dall’ assessorato alla cultura e dal Comune, al Centro congressi Martinetti. Alle 21 verrà presentato il libro del professor Pierluigi Baima Bollone intitolato «Esoterismo e personaggi dell’Unità d’Italia. Da Napoleone a Vittorio Emanuele III», edito da Priuli & Verlucca.
- La Stampa
Il Risorgimento una storia esotericaPubblichiamo la premessa di Pierluigi Baima Bollone al suo libro Esoterismo e personaggi dell’Unità d’Italia. Da Napoleone a Vittorio Emanuele III (Priuli e Verlucca editore).
I processi storici e gli avvenimenti che li costellano lasciano negli ambienti in cui si svolgono una quantità di tracce importanti, di minor rilievo o anche minimali. Il campo è assai ampio: documenti, quadri, fotografie, monete e una quantità di altri oggetti, dalle armi ,alle decorazioni, dalle divise ai bottoni. Due esempi tra i tantissimi di questo genere di reperti: il primo è l’artistica pipa in schiuma dimenticata da qualche funzionario in un ristorante della cintura torinese il IO ottobre 1849, in occasione di una tappa del trasporto del feretro di Carlo Alberto arrivato il Genova via mare dal Portogallo, dove era deceduto in esilio il 28 luglio precedente e poi arrivato via terra a Torino e a Superga. La carrozza si ferma per la notte nell’unico locale provvisto di un cortile che può ospitarla. Partito il corteo, vie’ ne ritrovato il reperto che ancora oggi i visitatori possono chiedere di esaminare. Quanto al secondo, agli inizi del 2011, un articolo proprio sulla Stampa ricordava ai lettori quanto è facile reperire tuttora bandiere, uniformi, spade e altri oggetti risorgimentali. Sono ricordi che hanno un fascino esoterico, non perché costituiscono una apertura su dottrine segrete, ma in quanto facilitano una scorciatoia, un corto circuito intellettuale con un passato prossimo ormai entrato nel virtuale collettivo. Esso comprende l’Unità d’Italia che si snoda attraverso il Risorgimento indipendentemente dall’arco temporale che gli si vuole riconoscere, tra il Proclama di Rimini del 1815 e la presa di Roma del 1870, o più estesamente dal periodo- prerisorgimentale al Novecento, fino alle soglie della Prima guerra mondiale. Ma anche gli uomini dell’Unità d’Italia avevano le loro scorciatoie e i loro corto circuiti mentali verso grandi ideali della loro vita, per cui si sono sacrificati. Il libro cerca di darne ragione. Parte da Napoleone, presenta reperti, li lega ad avvenimenti e tocca i pensieri dei padri della Patria: Cavour, Garibaldi, Mazzini, Vittorio Emanuele II e altri grandi personaggi. Perché parte da Napoleone? Perché è lui ad incidere per la prima volta il nome Italia su di una moneta. E’ una moneta d’oro da 20 franchi coniata per celebrare la vittoria a Marengo il 14 giugno 1800. Reca scritto L’Italie delivrée a Marengo attorno alla testa di Minerva con l’elmo. È la prima volta che Italia compare su un esemplare numismatico. Il nome Marengo si trasferisce rapidamente alla moneta e poi a tutti i pezzi d’oro dello stesso valore coniati per: l’intero ‘800 ed ancora nei primi decenni del ‘900, a quelli che sono conosciuti come «marerighi». A Napoleone si rifà un altro particolarissimo reperto che è accompagnato da una lettera. Essa tradisce la propensione non solo affettiva ma addirittura esoterica, un vero e proprio culto ideale della personalità dell’Imperatore, da parte della figlia adottiva Ortensia di Beauharnais e delle altre persone citate. Si tratta di una prova in piombo dello scudo da cinque lire opera dell’incisore torinese Amedeo Lavy, preparata per il concorso monetario dell’anno 11 repubblicano, vale a dire 1803 del calendario gregoriano. La moneta reca la testa di Napoleone rivolta a destra con la scritta Bonaparte premier consul. Al di sotto la firma di Amedeo Lavy, l’incisore della zecca torinese. L’artista, soggiogato dal fascino di Bonaparte, riesce a dare all’immagine, che insieme alla Minerva del marengo raggiunge il punto più alto della sua produzione, u~ aspetto idealizzato, quasi trascendente. L’opera di Lavy, nonostante il suo valore artistico, non risulta vincitrice. L’incisore torinese è però premiato dall’affezione che Napoleone dimostra conservandola con sé. Il libro illustra moltissimi altri reperti legati ai maggiori esponenti del Risorgimento ed oltre, sino all’Esposizione Internazionale di Torino del 1911. Puntualizza anche la situazione psicologica di molti personaggi. Vittorio Emanuele II e la Contessa di Castiglione soffrivano di disturbo narcisistico di personalità, mentre esistono elementi per formulare una diagnosi di personalità multipla a Costantino Nigra. A proposito di questo importantissimo diplomatico, collaboratore di Cavour, ambasciatore a Parigi, Londra, San Pietroburgo e Vienna, spesso ignorato da chi si occupa di Risorgimento, si deve ricordare che si tratta di uno dei due soli personaggi che vissero in prima persona tutto il Risorgimento. L’altro è Vittorio Emanuele II.
Estratti
L’Autore, conciliando il rigoroso approccio di scienziato con l’esposizione divulgativa del pubblicista, ci propone pagine originali e stimolanti che ci conducono alla scoperta di alcuni lati sconosciuti non solo dei personaggi più importanti ma anche del fondamentale periodo storico che ha portato all’Unità d’Italia.
PREMESSA
Capitolo I
APPARTENEVA A NAPOLEONE BONAPARTE
Capitolo II
IL DISCORSO DELLE PIRAMIDI
Capitolo III
IPNOSI E SONNAMBULE
Capitolo IV
SPIRITI E SPIRITISTI IN ITALIA
Capitolo V
MASSIMO D’AZEGLIO E CAMILLO BENSO DI CAVOUR
Capitolo VI
CAVOUR, COSTANTINO NIGRA E VIRGINIA OLDOINI, LA CONTESSA DI CASTIGLIONE
Capitolo VII
GIUSEPPE MAZZINI, HELENA BLAVATSKY E LA REINCARNAZIONE
Capitolo VIII
GIUSEPPE GARIBALDI E LA CINTURA ELETTRICA
Capitolo IX
CASA SAVOIA
CONCLUSIONI