Erbario di Trento
Il manoscritto 1591 conservato al Castello del Buonconsiglio di Trento
Brossura editoriale, 254 pagine, formato 22x30 cm
Commentario realizzato dallo studioso architetto Michelangelo Lupo, in occasione della pubblicazione in facsimile autentico da parte di Priuli & Verlucca – in occasione dei suoi quarant’anni di attività – del famoso Erbario di Trento (Ms. 1591 Castello del Buonconsiglio, Trento). Oltre alla riproduzione in bianco e nero di tutti i fogli del manoscritto, contiene un approfondito studio comparativo degli erbari coevi più noti.
Il prezioso codice è conservato nel Castello del Buonconsiglio ed è stato composto da artisti di bottega veneta nell’ultimo quarto del XV secolo. Un’opera in cui si sposano felicemente la finalità scientifica e la riuscita artistica, risultando allora per botanici e medici strumento di lavoro, per i malati almeno speranza di guarigione, oggi per noi offerta di conoscenza della vita reale di quel tempo in cui si integravano gli apporti culturali più diversi, greci, latini, arabi e cristiani. È coinvolgente e suggestivo osservare dall’interno un mondo lontano in parte scomparso (alcune piante non esistono più), in parte mai esistito (vegetali e animali fantastici), in parte tuttora attuale nella medicina alternativa. Ammiriamo le rappresentazioni di note piante disegnate e colorate ad acquarello, le bizzarre formule magiche, cabale, citazioni evangeliche, preghiere, tra piante e animali i cui nomi sono talvolta inventati con etimologie assurde e ingenue. Ne riportiamo sia un’esperienza culturale originale e rara, sia un godimento estetico contemporaneamente misterioso e chiaro. Nella prima parte sono affascinanti le variazioni di tonalità cromatiche aranciate-marrone e verdi, ovviamente dominanti in un erbario, evidenti dimostrazioni degli interessi coloristici di quell’area veneta che si è sempre espressa per vie di colore e a distanza di secoli ancora si esprimerà a livelli sublimi. La seconda parte, il « Thesaurus », ha forma elegante, sia nella scrittura gotica minuscola italiana di unico amanuense, sia nelle iniziali finemente decorate con immagini fito-antropomorfe in rosso, azzurro e giallo. L’opera è accompagnata da un volume di commentario sopra esposto.