Disneyalp
Riflessioni di un etnografo conservatore museale alpino
Cartonato con sovraccoperta plastificata a colori, 56 pagine, formato cm 14x21,5 Postfazione di Valentina Porcellana
ISBN 978-88-8068-526-5
Disponibile in libreria
Recensioni
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Welcome to Disneyalp
Estratti
… che cos’è realmente il disneyland alpino, è l’indifferenza o il suo saggio contrario? Credo che il disneyland alpino sia entrambe le cose. Riunisce l’indifferenza della montagna folle, ultima espressione delle Alpi come terreno di gioco, e la parte esemplare delle Alpi misurate, equilibrate che assomigliano alle immagini della « montagna di sempre ». E ciò che favorisce l’integrazione delle Alpi lacerate, di quelle ipersviluppate e di quelle tradizionali è l’arrivo recente di numerosi partner alpini: gli ecologisti e la gente del posto della nuova generazione. I primi portano con sé, dall’esterno, l’immaginario della montagna e del turismo soft. I secondi, figli dei sostenitori dello sviluppo, hanno ripreso questa immagine e la rivendicano non solo per i turisti, ma soprattutto per loro stessi. E tutto questo nel momento in cui gli uni e gli altri risalgono verso un’alta montagna media: i mayens e gli alpeggi che domani saranno le riserve ecologico-locali del grande disneyland.
Ancora una domanda, prima di evocare il futuro. Perché aver chiamato disneyland alpino questo mondo d’ora in poi promesso, inseparabilmente, ai turisti affamati, ai conquistatori sostenitori dello sviluppo, ai dolci ecologisti e ai neo ambientalisti del posto?
Sì, perché averlo denominato disneyland? L’ho fatto per due ragioni: il termine disneyland ha acquisito un significato comune, che designa un mondo idilliaco voluto così. In questo senso, una parte propria del mondo alpino è ben racchiusa in questa vasta definizione, ma c’è di più. In senso stretto, il disneyland implica i seguenti elementi: un parco, una tecnologia avanzata, un idillio ricostruito, il consumo commerciale. Mi pare si possa ammettere che oggi una gran parte delle Alpi rientri in questa rigida definizione.
Ancora una domanda, prima di evocare il futuro. Perché aver chiamato disneyland alpino questo mondo d’ora in poi promesso, inseparabilmente, ai turisti affamati, ai conquistatori sostenitori dello sviluppo, ai dolci ecologisti e ai neo ambientalisti del posto?
Sì, perché averlo denominato disneyland? L’ho fatto per due ragioni: il termine disneyland ha acquisito un significato comune, che designa un mondo idilliaco voluto così. In questo senso, una parte propria del mondo alpino è ben racchiusa in questa vasta definizione, ma c’è di più. In senso stretto, il disneyland implica i seguenti elementi: un parco, una tecnologia avanzata, un idillio ricostruito, il consumo commerciale. Mi pare si possa ammettere che oggi una gran parte delle Alpi rientri in questa rigida definizione.
sommario
Disneyalp
L’invocazione dei morti
Professione: creatore di Disneyland
POSTFAZIONE
Le rovine di Disneyland.
Leggere Marc Augé per interpretare Bernard Crettaz
Valentina Porcellana
Disneyalp
L’invocazione dei morti
Professione: creatore di Disneyland
POSTFAZIONE
Le rovine di Disneyland.
Leggere Marc Augé per interpretare Bernard Crettaz
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