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Certi angoli… di Torino

Certi angoli… di Torino

Certain corners… of Turin

Cartonato con sovraccoperta plastificata a colori, formato cm 21,5x28, pagine 128 con 111 immagini a colori. Con testo bilingue in italiano e inglese
ISBN 978-88-8068-423-7
Disponibile in libreria

 

Estratti



TORINO: LE METAMORFOSI DI UNA CITTÀ

Questo è un libro di foto scattate a Torino, tutte nuove, originali e finora inedite, mediante le quali si dimostra la differenza che passa tra scattare foto qua e là e compiere un’indagine, una ricerca sul campo, non limitandosi a guardare, ad appoggiare gli occhi, ma penetrando, vedendo dentro. Le foto per loro natura sottraggono i particolari al tutto che scorre, li colgono e fissano stabilmente; poi, come in questo caso, quando sono tante e le accomuna il tema che trattano e l’arte del fotografo, costituiscono un mosaico, recuperando la globalità per mezzo della somma organica dei particolari. Nessuno mette in dubbio l’importanza dei particolari e a questo proposito ci troviamo di fronte due schieramenti. Il primo afferma che Dio si nasconde nei particolari; il secondo che è il demonio a farlo. Di fatto, c’è sempre qualcuno che usa il particolare come nascondiglio. Se è Dio, lo fa per ricordare all’uomo che per la salvezza della sua anima non contano tanto le complesse costruzioni teologiche quanto i piccoli gesti quotidiani, all’apparenza insignificanti. Il demonio fa di tutto perché noi trascuriamo i particolari, in modo che i nostri grandi progetti falliscano miseramente e crollino a terra perché qualcuno s’è dimenticato di stringere l’ultima vite. È giusto perciò e sacrosanto stanare i particolari, raccontarli, illustrarli. Se poi a farlo è un artista fotografo di grande acume come Livio Bourbon, tanto meglio, avremo anche una dimensione estetica, che non guasta. Il primo importante risultato di questo paziente censimento è la definitiva demolizione degli stereotipi sulla nostra città, quelli che fanno tanto comodo per appiccicarle un’etichetta e non parlarne più: la città noiosa, grigia, squadrata, prevedibile, la città-fabbrica. Quando va bene, la città-laboratorio, dove si sperimentano soluzioni ai problemi sociali che gli altri, accodandosi, adotteranno quando sarà dimostrato che funzionano. La città operaia, dedita al culto del lavoro ben fatto, la città che ha fatto suo il motto degli Alpini: «Fa’ il tuo dovere e crepa». Per dire: era di Torino Erminio Macario, come lo sono Luciana Littizzetto e Piero Chiambretti. I Murazzi, la serie di moli sul Po tra piazza Vittorio e il ponte della Gran Madre, vedono una movida by night che nemmeno Roma o Milano, assieme sia al risanato Quadrilatero, nella zona del primo insediamento romano, sullo stile del Quartiere Latino di Parigi, sia più recentemente ai Docks Dora. Chi sa che il rito dell’aperitivo proprio da Torino è dilagato in tutta Italia? Per associazione topografica, è proprio vicino al Quadrilatero, a Porta Palazzo, che c’è ogni sabato il Balon (la pronuncia è balùn, dal nome settecentesco della Borgata del Pallone), uno dei più grandi mercati delle pulci d’Europa, che una volta al mese si trasforma in Gran Balon, mostra a cielo aperto dell’antiquariato. In Italia ci sono quattro scuole di circo e due di queste prosperano a Torino, dove si trovano anche scuole di danza del ventre e di lettura dei geroglifici. Dopo Buenos Aires, Torino è la città che vanta il maggior numero di scuole e di locali dove si insegna e si balla il tango. A tale proposito, almeno un cenno meritano i «suoni» di Torino. «Forse non tutti sanno che…» Fred Buscaglione era di Torino, come Nini Rosso; come lo sono Rita Pavone, protagonista degli anni Sessanta, e i Righeira degli Ottanta; nel 1978 è nato a Torino SettembreMusica; nel 1980 Bob Marley vi tenne uno degli unici due concerti in Italia, lasciando tracce profonde nel reggae torinese (ma sì!) degli Africa Unite; dagli anni Novanta sono attivi e noti a livello nazionale e internazionale i complessi rock dei Subsonica di Max Casacci, i Mau Mau, i Perturbazione, gli Statuto; dal 2004, a luglio, nel parco della Pellerina, si svolge il gratuito Traffic Torino Free Festival, che è arrivato ad avere 200 mila spettatori. Infine, in tutt’altro ambito, il circolo di magia di Torino conta trecento soci attivi. Questa sarebbe la città grigia e noiosa dove non succede mai niente? «Ma mi faccia il piacere!», direbbe Totò, che proprio torinese non era, ma aveva «fatto il militare a Cuneo». […]

 
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