110/Una notte troppo bella per morire
Disponibile in libreria
Premio Leggimontagna 2015
Secondo classificato sez. Narrativa
Recensioni
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Una notte troppo bella per morire - La Guida
Una notte troppo bella per morire - Eco di Bergamo
Una notte troppo bella per morire - Meridiani Montagne
Una notte troppo bella per morire - Mountcity
Una notte troppo bella - La Stampa
Una notte troppo bella per morire - Il Nazionale
Una notte troppo bella per morire - Bergamo Sera
Una notte troppo bella per morire - Mountainblog.it
Una notte troppo bella per morire - LaStampa
Una notte troppo bella per morire
Riprende, con il n° 110, la prestigiosa collana de I Licheni. UNA NOTTE TROPPO BELLA PER MORIRE di Isabel Suppé è l’ideale continuazione di una tradizione di grandi libri di montagna, a partire dal mitico LA MORTE SOSPESA di Simpson, di cui il libro della Suppé sembra la versione femminile, ricca di suspence e di pathos. Finalmente in versione italiana (nella traduzione di Daniela Piu) il libro che ha riscosso un grande successo in lingua spagnola (Noche estrellada) ed inglese (Starry night), finalista del prestigioso premio letterario della rivista Desnivel.
Ande Boliviane, gruppo del Condoriri. Una cima di 5.500 metri, l’Ala Izquierda. Siamo nel 2006. Una coppia di scalatori affronta una difficile via di ghiaccio; a soli 50 metri dalla vetta uno schianto improvviso, un chiodo da ghiaccio che esplode. Un pauroso volo di 400 metri. Lui sopravvive solo qualche ora, lei – la spina dorsale, protetta dallo zaino, miracolosamente illesa – ha una gamba spezzata in più punti, ma è viva. Il suo nome è Isabel Suppé, una ragazza di soli 24 anni, di origine tedesca, ma che ha scelto di vivere in Argentina e si dichiara apolide. Una notte troppo bella per morire è la storia appassionante della sua lotta per la sopravvivenza. Prima trascinandosi per due giorni e due notti lungo il ghiacciaio, tra dolori lancinanti ed allucinazioni. Poi, dopo un avventuroso salvataggio, il lungo calvario di 14 operazioni e la lenta rieducazione, tra cliniche dove si respira l’alito della morte, i ricordi di un’infanzia felice con i nonni alpinisti, la voglia di riprendere ad arrampicare. Una storia appassionante, uno stile di scrittura sobrio e senza retorica, un libro destinato a diventare un classico, come La morte sospesa di Simpson, di cui questa sembra essere la versione femminile. L’edizione originale spagnola Noche estrellada è stata finalista al Premio Desnivel de Literatura e la versione inglese Starry Night è stata finalista al Boardman Tasker Prize. Isabel Suppé ha tre amori: le montagne, le parole e il caffelatte. È nomade e vive nella sua tenda nelle montagne del mondo. Parla sei lingue e dice che l’avventura e la scrittura la perseguiteranno.