Laura Brezzi Caponetti
Torinese, cresce con la buona cucina di mamma e papà. Al liceo prepara merendine per i compagni e le amiche. Benché assediata da amici ghiottoni e famelici, su istigazione di Gianni Vattimo riesce a laurearsi in lettere con una appetitosa tesi su uno «chef» del Rinascimento. Inserita in un team di esperti per la ristorazione, frequenta cucine a cinque stelle, mense universitarie, forni a microonde appena arrivati dall’America e surgelatori.
Mette su famiglia: marito e tre figli buongustai per cui continua a cucinare. E cucina per ragazzini in vacanza nei camp estivi di equitazione e i loro genitori, per drappelli di cavalieri di campagna a spasso tra le colline del Monferrato prima, e poi tra le vallate maremmane, cucina per ospiti e amici, per gli appassionati che frequentano i suoi corsi di cucina a casa e negli Stati Uniti, per una troupe cinematografica che gira per le campagne etrusche, cucina per riempire la dispensa di marmellate e sottoli coi prodotti dell’orto di casa, cucina per i nipotini. Cucina per il piacere stare a tavola e mangiar bene.