Gabriele Isaia
Ha fatto il giornalista economico. Condannato, spesso, a capire e raccontare una città in tempi brevissimi, ha affinato la capacità di trovare e interpretare i segni minimi nascosti dietro all’agiografia. Diventato ideatore e direttore creativo di eventi culturali ha continuato ad incontrare persone, territori ed emozioni cercando di coglierne la parte più vera. Lo smartphone è il suo quaderno d’appunti. Per Polenta e Ciaspole ha guardato la neve cadere lenta, ha camminato lungo le albe primaverili, ha attraversato i pomeriggi luminosi dell’estate e poi ha messo su carta le emozioni catturate, mentre i tramonti cangianti dell’autunno diventavano sere ancora tiepide e poi notti sospese tra addii e nuovi inizi. Ma soprattutto ha ascoltato le impressioni di viaggio di Adriano Bacchella concentrandosi sulle sue fotografie con la stessa calma ed attenzione che utilizzavano i pellerossa quando appoggiavano l’orecchio a terra per sentire ciò che accadeva in lontananza ma non si vedeva ancora.